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Cucina Medievale

I primi scritti che parlano di cucina risalgono al XII secolo e oltre a descrivere più o meno minuziosamente processi di cottura e ricette, forniscono anche utili informazioni circa l'architettura e gli strumenti più comuni in cucina. Il cuoco del 1200 non dispone di forni elettrici o pratici frullatori, ma deve accontentarsi di fiamma e brace, lunghi mestoli, rozzi coltelli, e naturalmente dell'onnipresente mortaio, indispensabile per macinare e frantumare spezie, mandorle, pane, verdure sia cotte che crude, per ottenere impalpabili polveri e omogenei passati; insomma l'arte del ben pestare permetteva di assaporare tutto il profumo e l'aroma dei cibi. Paioli di rame, tegami di coccio, spiedi e leccarde sono gli unici attrezzi, oltre ai precedenti già citati, di cui l'addetto alla cucina potesse far uso, e le varie cotture vengono eseguite o a fiamma viva, o direttamente sulla brace in un angolo del camino. Non c'è dunque da meravigliarsi se la pietanze del 1200 sapevano di fumo e bruciato, poiché bisognerà attendere il Rinascimento perché i fuochi diventino fornelli e la cucina evolva in piatti sempre pia complessi, raffinati e ricercati.