I
primi Una volta uscito dalla cucina il cibo finiva in
tavola; vediamo quindi come era organizzata quest'ultima,
sulla quale desinava il povero e banchettava il signore.
Per quanto riguarda il primo, non essendoci
sfortunatamente pervenuti documenti che ne descrivessero
le abitudini, possiamo solo intuire che il piatto forte
in una modesta casa fosse la zuppa, fatta di erbe
selvatiche e granaglie varie, le stesse che una volta
frantumate, venivano impastate con acqua e quindi cotte
per ottenere delle scure quanto dure pagnotte. Si ha
notizia del lievito, o quanto meno di qualcosa di
simile, ma era usato soltanto dai grandi cuochi nelle
ricche corti dei "nobilati".
Le vettovaglie non prevedevano posate, a parte un rudimentale cucchiaio, la forchetta tra l'altro non era ancora in uso, e la tovaglia era decisamente assente. Avveniva così .che la zuppa si sorbisse direttamente dalla ciotola, e che i cibi solidi fossero: accompagnati alla bocca con le mani. Il buon senso ci induce a credere che, indipendentemente da come lo uomo di campagna o di città si procurassero il cibo, quest'ultimo non fosse mai abbondante e vario, ma certamente oltre ai cibi di cui sopra, vi erano anche prodotti quali uova, latte e derivati, selvaggina, frutta e verdura selvatiche o coltivate, pesce di mare o di fiume.